DAF e Fundraising: cosa possiamo imparare dalle tendenze internazionali

I Donor-Advised Funds (DAF) sono tra le innovazioni più rilevanti della filantropia americana degli ultimi anni. Anche se in Italia questo strumento è ancora pressoché sconosciuto, analizzare come sta cambiando il fundraising internazionale grazie ai DAF può offrire spunti utili ai fundraiser italiani che vogliono mantenere uno sguardo aggiornato sulle trasformazioni globali.

Come possiamo individuare e intercettare oggi i nuovi grandi donatori? E tra questi, come riconoscere chi potrebbe scegliere di utilizzare strumenti evoluti come i DAF?

È una riflessione su cui ho lavorato molto negli ultimi mesi, leggendo ricerche e confrontandomi con esperienze che voglio condividere qui, perché credo che la filantropia cresca se cresciamo insieme.

Che cos’è un Donor-Advised Fund?

Un Donor-Advised Fund (DAF) è un veicolo filantropico attraverso cui un donatore può destinare una somma di denaro o altre risorse, come beni immobili o azioni, per sostenere cause benefiche nel tempo. La particolarità di questo strumento risiede nel fatto che, pur conferendo subito i beni al fondo, il donatore ha la possibilità di decidere in un secondo momento a quali organizzazioni destinare i fondi, ricevendo intanto immediati benefici fiscali.

Trovate una definizione qui e un approfondimento qui.

Sebbene il concetto sia già molto diffuso in paesi come gli Stati Uniti, anche in Italia il DAF sta guadagnando terreno, specialmente tra giovani donatori e donne, categorie che si dimostrano sempre più attente alla gestione strategica della filantropia. In Italia, il Fondo Filantropico Italiano ad esempio, offre la possibilità di istituire e gestire DAF. Grazie a questo strumento, le persone possono accedere a una modalità di donazione che riduce i costi e le complessità burocratiche rispetto alla creazione di una fondazione privata.

Cos'è il DAF Fundraising?

Con DAF fundraising si intende la strategia di raccolta fondi rivolta specificamente ai donatori che utilizzano i Donor-Advised Funds. Si tratta di un segmento particolare e in crescita: secondo il recente report Reinventing the Cycle: Adapting Relationship Fundraising for Donors Who Use DAFs (pubblicato dal DAF Research Collaborative), i donatori DAF tendono a:

• donare di più rispetto alla media,

• essere più strategici,

• richiedere relazioni meno transazionali e più personalizzate.

In sintesi, il DAF fundraising non si limita a raccogliere fondi: si concentra sulla costruzione di relazioni a lungo termine con donatori che hanno disponibilità, strumenti sofisticati e aspettative elevate.

Perché i DAF stanno cambiando il fundraising

Il DAF Donor Relationship Management Cycle, illustrato nel report, evidenzia come i DAF abbiano trasformato le fasi classiche del fundraising:

• Identificazione: spesso i dati del donatore DAF sono incompleti o anonimi. Le organizzazioni devono investire nella costruzione di fiducia e nella raccolta di informazioni volontarie.

• Coltivazione: servono comunicazioni mirate, che riconoscano l'autonomia del donatore DAF nel processo decisionale.

• Richiesta di donazione: non si tratta più di chiedere direttamente, ma di offrire opportunità che si allineino agli interessi e ai valori del donatore.

• Riconoscimento: è essenziale trovare modalità personalizzate per ringraziare e aggiornare questi donatori, anche se il contatto diretto iniziale non è stato immediato.

Come emerge anche dall'articolo How Donor-Advised Funds Change Fundraising, la diffusione dei DAF sta riscrivendo il ciclo tradizionale del fundraising.

Come i donatori DAF scelgono le organizzazioni

Un aspetto interessante riguarda il modo in cui i donatori DAF selezionano le organizzazioni da sostenere.

Secondo il blog di Candid, How DAF donors research nonprofits:

• Il 65% dei donatori DAF fa ricerche online prima di scegliere.

• Sono attratti da chiarezza sull’impatto e trasparenza sui risultati.

• Prediligono organizzazioni facili da raggiungere e che rendano semplice il processo di donazione.

Questo sottolinea l'importanza di essere visibili e credibili, anche per chi opera in contesti dove i DAF sono ancora poco presenti.

Esempi concreti di DAF fundraising

Alcune grandi organizzazioni internazionali stanno già integrando i DAF nelle loro strategie.

UNICEF USA ha creato una sezione dedicata ai DAF, con guide pratiche per indirizzare fondi, contatti diretti e suggerimenti per donazioni future o lasciti testamentari attraverso il DAF.

Le difficoltà che incontrano i fundraiser (e che ci riguardano da vicino)

Uno degli aspetti più interessanti emersi dal 2023 FreeWill Donor-Advised Fund Report riguarda le difficoltà operative:

• Il 60% dei quasi 500 fundraiser intervistati ha dichiarato che non sapere quali donatori detengano un DAF rappresenta una delle maggiori criticità.

• Il 29% ha ammesso di non sapere come richiedere donazioni da DAF.

Sono dati che fanno riflettere: chi si occupa di High Value Donor sa quanto sia strategico conoscere i propri donatori e saper gestire strumenti innovativi come questi.

Cosa ci insegnano i numeri

Sempre dal report FreeWill:

• Le organizzazioni che parlano attivamente di DAF raccolgono 2,2 volte più donazioni rispetto a chi non lo fa.

• Il 72% dei fundraiser ritiene che i DAF abbiano assunto un ruolo più importante negli ultimi anni.

  
  

Perché dovremmo interessarcene? Prepararsi oggi significa essere più forti domani, anche in Italia.

Anche se oggi i DAF sono marginali nel nostro contesto, capirne il funzionamento aiuta a essere pronti a una filantropia sempre più globale e sofisticata.

Comprendere i trend globali non è un esercizio teorico: è un modo concreto per rafforzare la cultura del dono e costruire un futuro più solido per il nostro settore.